Oltre 8.100 bambini sono morti in incidenti stradali negli ultimi dieci
anni nell'Unione europea. Nel solo 2016, i minori che hanno perso la vita sulle
strade d'Europa sono stati 630.
Questo è ciò che emerge dall'ultimo rapporto
del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (Etsc).
Questo dato sui bambini si inserisce nell’ammontare strepitoso degli
incidenti stradali globali. Nel 2015 le vittime globalmente registrate
nella UE sono state 26mila. Il costo sociale è stimato in circa 100 miliardi di
euro per morti e feriti su strada.
Non siamo di fronte ad elementi accidentali
della natura (alluvioni – terremoti ed altre disgrazie spesso imprevedibili);
siamo di fronte a comportamenti sociali scelti dalla stessa collettività umana
come modo di condurre la propria esistenza; siamo di fronte alla cosiddetta normalità
di comportamenti scelti quotidianamente.
Basta una cunetta in prossimità
delle scuole e si viene a limitare la gravità dell’incidente; bastano dei
divieti sulla velocità nelle strade urbane rispettati rigorosamente; basta
mantenere le distanze di sicurezza nella guida; una serie di misure che fanno
variare notevolmente il numero degli incidenti e la loro gravità.
Non è possibile accettare tutti
questi morti come normalità, come non è possibile accettare che in tanti possano
perdere l’uso degli arti e che saranno costretti a condurre una vita da infermi.
La responsabilità privata nei comportamenti è necessaria per limitare questi eventi drammatici; ma è
ancora maggiore la responsabilità pubblica di coloro che debbono prendere
provvedimenti per limitare la casistica degli incidenti. Non possiamo accettare
tutti questi morti come un sacrificio quotidiano da fare al Dio progresso e
alla Dea velocità.
Francesco Zaffuto
Immagine – incidente – da Ansa
Post
inserito il 28/02/2018
Sono numeri da incubo, sembra un bollettino di guerra. Molte cose si potrebbero fare per migliorare la sicurezza delle strade e poi magari una migliore educazione stradale da parte di chi guida.
RispondiEliminaMolto bene una migliore educazione come tu dici; ed anche un attenta cura degli amministratori nel porre cartelli e divieti e nel farli rispettare
Elimina