Ci sarà un Uomo nuovo?
Lo sapremo dopo questa pandemia.
Qui un
dialogo poetico sull’Uomo nuovo con due poesie: Dario Francesco Pericolosi “Homo novus” – Francesco Zaffuto “L’uomo nuovo
…” -
Si auspicano altri interventi su questo argomento, Arpa eolica li
accoglierà volentieri in questo spazio.
Homo novus
Un altro dialogo poetico era stato inserito su Arpa eolica nel post L’Uomo e il Mondo
Homo novus
Cammini
svelto con pigrizia
capita che inciampi su te stesso
l’equilibrio del tuo efficace corpo
ti tiene sospeso su due piedi.
capita che inciampi su te stesso
l’equilibrio del tuo efficace corpo
ti tiene sospeso su due piedi.
Il tuo
cuore sembra ubriaco barcolla
resti mobile glaciale riprendi
torni a camminare a gambe d’abete
sul cassero di una ipotesi di uomo.
resti mobile glaciale riprendi
torni a camminare a gambe d’abete
sul cassero di una ipotesi di uomo.
Quasi
cadi per aria impietrito
in una nuvola di fumo siderurgico
vai a sederti vicino al buio artificiale
di un lampione senza una propria luce.
in una nuvola di fumo siderurgico
vai a sederti vicino al buio artificiale
di un lampione senza una propria luce.
Come
una detonazione pulsa la mente
ti rimbocchi la pelle di metallo
sfoderi carne mai vista prima
lungo il brivido dei tuoi pigri passi.
ti rimbocchi la pelle di metallo
sfoderi carne mai vista prima
lungo il brivido dei tuoi pigri passi.
Dario Francesco
Pericolosi 2009.
L’uomo nuovo…
L’uomo nuovo
può essere solo il più vecchio degli uomini
quello che ha sbagliato
che nei suoi errori non si è pietrificato
che non si è inacidito nel gusto
che ha scrutato nella perfidia del suo bene
ed è ritornato alla fonte nel desiderio di limpide acque.
I suoi dubbi non sono tarli
ma piccole luci che illuminano il cammino
Nel cadere
non avrà paura di rompersi
non era fatto tutto d’un pezzo
infinite esistenze percorrono le sue cellule
Attende la morte
e gli vive dentro il desiderio di un sorriso
Francesco Zaffuto 1987
può essere solo il più vecchio degli uomini
quello che ha sbagliato
che nei suoi errori non si è pietrificato
che non si è inacidito nel gusto
che ha scrutato nella perfidia del suo bene
ed è ritornato alla fonte nel desiderio di limpide acque.
I suoi dubbi non sono tarli
ma piccole luci che illuminano il cammino
Nel cadere
non avrà paura di rompersi
non era fatto tutto d’un pezzo
infinite esistenze percorrono le sue cellule
Attende la morte
e gli vive dentro il desiderio di un sorriso
Francesco Zaffuto 1987
L’immagine
sopra inserita è una
fotocomposizione di Dario F. Pericolosi – a corredo della sua poesia “Homo
novus” . dal suo blog www.calcioallapoesia.it
Post
inserito il 08/12/2018 e aggiornato il 18/03/2021
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Ti ringrazio per avere postato la tua poesia sotto l'altra che, con efficienza, fa rabbrividire.
RispondiEliminaBravi entrambi.
Grazie per la tua attenzione - ciao
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