Nel giallo della
valle dell’Imera è ancora il pieno dell’estate, inizi del settembre 2015, ed Adele Denti è partita per quel viaggio
misterioso che ci resta da fare alla fine della vita.
In quella valle ci
sono ancora pietre, alberi, animali, genti, che ricordano il suo fare e la sua
voce; c’è ancora in quella valle il suo compagno, il poeta Vittorio Stringi,
che ricorda nel pianto il suo sentimento e la sua forza.
Venuta,
agli inizi del 2004, da Reggio Emilia a
Caltanissetta per stabilirsi a vivere in questo punto centrale della Sicilia
con il suo compagno Vittorio Stringi, Adele Denti inizia una preziosa
iniziativa letteraria nell’aprile del 2006. Il luogo di questa iniziativa è la
sua stessa casa che il suo compagno volle chiamare con affetto “Vill’Adele” e che divenne il luogo de “Il Trebbo” (luogo
d’incontro di amici per parlare di poesia, letteratura, pittura e del travaglio
umano che le genera). “Il Trebbo, di Vill’Adele” costruito da Adele e Vittorio
è un piccolo anfiteatro naturale ricavato a ridosso della valle dell’Imera,
dove regnano alcuni antichi alberi di ulivi e di pistacchi e che si gremiva negli incontri di
sedie e di amici attenti.
Uno degli incontri al Trebbo di Vill’Adele
Per diversi anni al
Trebbo di Villa Adele si sono tenuti gli incontri annuali per il premio Il romanzo delle vacanze ed altre
iniziative, ne parla la stessa Adele nella sua intervista sul libro
Donne
in … Sicilia generazioni a confronto.
Oggi. dentro il doloroso lutto, il suo
compagno Vittorio Stringi, dice che quel percorso iniziato con Adele va
continuato, per ricordarla, e perché è necessario per il centro della Sicilia. Ci vorrà tanta forza, come
quella di Adele che combatté contro la malattia fino all’ultimo giorno.
Un caro saluto
Adele ed un abbraccio a Vittorio.
Apprendo solo adesso la notizia.... un caro abbraccio a Vittorio.
RispondiEliminaNon conosco Adele, ma conosco lo smarrimento che lascia la scomparsa di quelli che, già compagni di vita, lentamente e ineluttabilmente se ne vanno. Sono tanti ormai.
RispondiEliminaUn abbraccio a Vittorio. Angelo Scebba
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