Al Tate di Londra si è
conclusa, nella prima metà di Maggio 2019, una grande esposizione su Pierre
Bonnard.
Qui di seguito il
percorso fotografico di un visitatore – Federico Zaffuto – Arpa eolica
ringrazia per il permesso di usare queste foto.
Il linguaggio pittorico di Bonnard era ben diverso
da quello delle avanguardie storiche rappresentate dai suoi coetanei Matisse e
Kandinsckij: sulla scia dei grandi esponenti dell'Impressionismo, Bonnard
dichiarò in uno scritto di voler proseguire e sviluppare la loro ricerca
per «superarli nelle loro impressioni naturalistiche del colore».
La luce e il fascino del Midi e
la visione utopica del suo paesaggio come proiezione di un antico paradiso
segnano per Bonnard una svolta stilistica significativa: la sua tavolozza si
arricchisce di colori più intensi e vivaci, tra cui predominano il giallo del
sole mediterraneo e il blu intenso che indica la vastità del mare aperto.
Bonnard sviluppò in molte sue opere un nuovo interesse per le scene di intimi
interni domestici, un genere che diventerà noto come "Intimismo" e
fu proposto al pubblico parigino negli anni prima della prima guerra mondiale.
L'occhio di Bonnard si posava spesso su un particolare e la sua pittura diventava un vagare per accrescimento del particolare, riusciva in questo modo ad entrare nella stessa dinamica del guardare dell'occhio umano.
I suoi nudi sono come immersi nella luce
Per Bonnard, tutto era nella realtà sensibile della vita, e
tutto poteva essere detto con la pittura: una difficoltà da non evitare con gli
argomenti delle teorie e delle formule. Diceva che essere artista è facile, ma
difficile essere pittore.
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bellissima l'idea di postare le foto di quadri fatte da un visitatore senza lavori o accorgimenti da studio fotografico, come documentazione di viaggio!!!
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