GRATO M'E' IL SONNO romanzo
di Maria Luisa Ferrantelli
pag 99 - edito
da Editrice Nuovi Autori 1989
Grato
m’è il sonno – ci richiama con il suo
titolo un sonetto di Michelangelo Buonarroti
e narra la vicenda umana di un
giovane artista alla ricerca della perfezione, attraverso la quale vuole giungere al superamento di conflitti interiori
quali “individualità/natura”, “amore/morte”.
Da
qui il dramma dell’uomo – artista che si avvia alla realizzazione dell’opera artistica
come sintesi ed armonia dei contrari, e sarà proprio dopo la realizzazione dell’opera che scopre il senso della verità e tale
scoperta viene ad avere una conseguenza imprevedibile ma in sintonia con il procedere dell’universo.
Qui stralci di una recensione di Giuliana Poppi Vagaggini – pubblicata
nel settembre 1991 sulla rivista “Controluce” di Chianciano Terme
Pochi libri, come questo, hanno una limpidezza
paradigmatica ed essenziale da costituire specchio d’esistenza e quindi
esistenza più vera ed autentica a livello di visione del mondo. Maria Luisa
Ferrantelli ripercorre i ritmi della sua vita cogliendone i significati più
nascosti e segreti, i paesaggi più sfumati e struggenti, fino a raggiungere un
vertice adamantino di trasparenza e penetrabilità: in questo senso, tutto ciò
che è vissuto nel modo più personale ed irripetibile diventa invece patrimonio
universale umano. E’ questo il dono migliore che può fare un artista, uno
scrittore all’umanità intera: poiché, come direbbe la stessa autrice, quello
dell’artista è solo un vestito finché l’artista non ha raggiunto la sua essenza
di uomo, Il romanzo è un percorso di iniziazione che qui significa la scoperta
– attraverso il sonno ed il sogno (così come in un sonetto di Michelangelo) –
dell’altra metà della realtà, l’intuizione globale della inafferrabile forma spirituale
di cui ogni sostanza, a partire da se stessi, è permeata. I personaggi di
Santos, Cinzia, Cosma e Mirella, sono, nello stesso tempo Orfeo, Dafne, Apollo,
perché in fondo ogni uomo “giuoca” tutti questi ruoli nella sua esistenza; e le
creature si muovono nella quotidianità dei gesti cui corrisponde, passo passo,
l’alone interiore dei significati, fino alla percezione di quella continuità
che, dando all’incompiuto dell’esistenza il senso dell’eterno, assume anche la
morte nel grembo della vita. Il segreto di questo piccolo testo è nella
irreversibilità della stessa conquista spirituale interiore dell’autrice che
rende ogni parola lapidaria, come un libro di meditazione valido per ogni tempo
ed ogni età.
La
pagina di Arpa eolica dedicata a Maria Luisa Ferrantelli
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