Due novembre – brano poetico
di Calogero Di
Giuseppe
Arpa eolica ringrazia
l’autore
per il permesso di
pubblicazione
DUE NOVEMBRE
Mamma dove siete?... Quando vedo nell’azzurro del cielo un infinito luccichio di stelle, cercandovi vedo papà e le sue mani additarmi le tue sembianze! Un fremito mi assale, e nella gola un dolore tremendo mi stordisce così tanto da cercare aiuto barcollando nella stretta via senza fine del percorso umano. Quanti versi ho seminato in questa tristissima terra… che accolse e accoglie il pianto e le gioie della mia travagliata via. Non so come e quando verrò: oggi due novembre si ricordano i morti… come i morti ricordano noi. E’ sempre due novembre: giorno per giorno la Morte ruba anime e corpi e li porta via… dove non si sa… mentre un povero poeta prega per tutti… anelando… e per sempre così sia. Calogero Di Giuseppe Pioltello (MI) 3 Marzo 2019.
Mamma dove siete?... Quando vedo nell’azzurro del cielo un infinito luccichio di stelle, cercandovi vedo papà e le sue mani additarmi le tue sembianze! Un fremito mi assale, e nella gola un dolore tremendo mi stordisce così tanto da cercare aiuto barcollando nella stretta via senza fine del percorso umano. Quanti versi ho seminato in questa tristissima terra… che accolse e accoglie il pianto e le gioie della mia travagliata via. Non so come e quando verrò: oggi due novembre si ricordano i morti… come i morti ricordano noi. E’ sempre due novembre: giorno per giorno la Morte ruba anime e corpi e li porta via… dove non si sa… mentre un povero poeta prega per tutti… anelando… e per sempre così sia. Calogero Di Giuseppe Pioltello (MI) 3 Marzo 2019.
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inserito il 10/03/2019
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