I Poeti
dell’Ariete si riuniscono una volta al mese in un bar di Milano attorno a un
tema poetico e leggono le loro poesie – Qui Luigi Giurdanella, che coordina
insieme a Maria Elena Mejani gli incontri, racconta la lettura della poesia.
RACCONTARE
LA LETTURA DI POESIA
Prendo
spunto dalle bellissime immagini con le quali Francesco Zaffuto ha arricchito
il mio editoriale “La democrazia della poesia”, apparso
sul numero di marzo de “I Poeti dell’Ariete News”, ripubblicandolo sul suo sito
“Arpa eolica”; immagini immesse anche nel sito face book de I Poeti
dell’Ariete.
Di quelle stupende foto una in particolare mi ha affascinato,
quella dove Allen Ginsberg, circondato da un folto pubblico, legge i propri
versi. Ispirato da questa significativa immagine, vorrei provare ad imbastire
un racconto ricco d’idee per inguaribili amanti della lettura di poesia. Oggi,
la lettura ad alta voce è da considerarsi un approfondimento della poesia, in
quanto coinvolge diversi canali dei sensi e settori del nostro cervello. Anche perché con l’uso della voce si ha un’interpretazione personale del testo, che stimola nell’ascoltatore apertura mentale e una forte immaginazione. Programmando, sperimentando e partecipando, da molti anni, all’attività collettiva della lettura libera di poesia, si è posti di fronte non tanto alla forma, allo stile o alla dimensione storica-letteraria del testo, bensì alla reazione che la parola poetica provoca negli ascoltatori. La parola detta viene percepita dall’orecchio come suono e ritmo ancor prima del significato. Con la lettura si cerca di coinvolgere gli spettatori in un percorso, che dal parlato arriva alla scrittura, e viceversa, nella consapevolezza che senza un interlocutore, i versi non raggiungono il loro fine, pertanto i nostri incontri sono da considerarsi un vero e proprio laboratorio poetico sperimentale. Certo, non tutti i lettori conoscono l’arte di declamare versi, grande è la varietà di modi e interpretazioni dei testi letti: generalmente poco professionale, ma tanto emozionale. Cito alcuni esempi: c’è la lettura espressiva e calibrata, nell’enfasi e nel gesto, di Maria Elena Mejani, che da ex docente ha una lunga esperienza di come rapportarsi con un pubblico; intensa ed espressiva è la lettura di Maria Grazia Messa, straordinaria specialmente quando legge i testi in dialetto milanese; passionale l’interpretazione di Giovanna Nasta, inguaribile romantica; mentre Luca Blanco declama i propri testi con piglio da performer, ma con una grande emotività; essenziale e asciutta, come i suoi testi, la recita di Marco Boietti; spiritosa e disinvolta è Micaela Baciocchi nel declamare i propri testi, spesso ironici; ultimamente abbiamo assistito alla recita irruenta, gagliarda e ben modulata nei toni, del giovane Cateno Tempio. Questo solo per citare alcuni esempi, ma tutti, dico tutti i partecipanti, assecondando il loro temperamento, ce la mettono tutta nel leggere nel modo più accattivante possibile i loro testi. I poeti, cimentandosi con la lettura, mettono in gioco la loro capacità di tenuta emotiva, devono fare spesso i conti con la loro fragilità e timidezza, ma consapevoli che l’arte poetica contiene in sé un atto di vita. La poesia rappresenta sempre la sola risposta positiva dinanzi all’angoscia esistenziale. Lungi dall’essere fuga dalla realtà, la poesia nasce nel presente e pone le fondamenta del nostro vivere, facendo balenare il futuro. Purtroppo siamo nell’era della superficialità dovuta anche alla frenesia, e ai cambiamenti rapidi. Viviamo in un mondo fatto di molto presente, raramente pensiamo a una prospettiva futura, anche se a guardare bene, il presente fa molto soffrire: così raramente riusciamo a capire il nostro tempo. Certo che in un mondo dove la comunicazione è istantanea e che per qualsiasi informazione vengono usati i dati forniti dalla Rete, la lentezza della lettura, se paragonata al ritmo dell’informazione d’oggi, sembrano condannare la poesia a una marginalità senza scampo. Ma il poeta riesce a percepire un diverso mondo possibile. Legge la realtà guardando il divenire delle cose, perché a guardare le cose in prospettiva ci si organizza meglio nel raccontare il mondo e il modo in cui si vive e quello in cui si vorrebbe vivere. Il poeta presenta nei suoi versi, rimpianti, paure, nostalgie, speranze del suo tempo; demolisce concetti e convinzioni fondati su consolidati luoghi comuni. Il messaggio poetico che ne scaturisce ingloba passioni, emozioni, sentimenti, delusioni che in quella tensione tra uomo e mondo vuole esprimere il significato recondito dell’esistenza e comunicare un messaggio di sopravvivenza e di speranza. E ritornando alla bella immagine fotografica del poeta beat Allen Ginsberg, che legge in pubblico i propri versi, penso che i nostri incontri incarnino, in un certo senso, le istanze utopiche-libertarie della Beat Generation!
Luigi Giurdanella (la pagina facebook)
La pagina di Arpa eolica dedicata Luigi Giurdanella http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/giurdanella-luigi.html
Da: “I
POETI DELL’ARIETE NEWS” numero 121 aprile 2016
post inserito il 30/04/16
post inserito il 30/04/16
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