I DINOSAURI
L’enorme cumulo di escrementi
di oggetti abbandonati
I corpi ora pingui
ora macilenti
ora levigati
laccati
Il tempo perduto per inseguire
linguaggi di macchine insensate
Lo spazio infinito
che mai pareva bastare
Gli enormi formicai
i loculi attaccati l’un l’altro
Gli ori nelle casseforti
le bombe nelle cantine
Ma i numeri non bastavano per contare le stelle
e il tempo scivolava via inutilmente
L’enorme caos
quelle idee confuse
le fauci
i denti aguzzi
quel vorace indigesto impazzire
il tutto inghiottito
la memoria abbandonata in macchine parlanti
l’esplosione dell’io agglutinante
l’irrefrenabile desiderio di perdersi
l’estinguersi fagocitando
il senso della morte sfuggito
e la morte accanto
(dalla silloge “Canto alla terra” di Francesco Zaffuto )
(immagine – “i segni dell’acqua” rilievo materico con tecnica mista © marco mirzan)
post inserito il 18/04/16
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