La Scuola Pandemica

 

Ora per rimediare  al danno pandemico ci s’inventa la scuola aperta in estate per il recupero della socialità.

La prossima estate studenti e insegnanti desiderano tutti correre al mare per recuperare un po’ di salute e insieme un po’ di socialità;  toglersi di dosso lo stress accumulato tra Dad e chiusure e riaperture ed esami approssimativi.

Non sarà raggruppando d’estate pochi volontari insegnanti e studenti che si potrà recuperare didattica persa e socialità; lasciando tutta l’ambiguità del facoltativo per rimediare a due anni di scuola in crisi; e sprecando risorse economiche ed energie lavorative che debbono essere investite nel migliore dei modi nell’anno successivo.

Sono due anni di Pandemia e ogni studente ha accumulato gravi carenze in diverse discipline.   Se si vuole fare qualcosa di serio: ogni scuola, ogni consiglio di classe,  deve programmare nel prossimo anno strategie di recupero, variabili classe per classe, studente per studente,  disciplina per disciplina. Tutte le risorse economiche e tutte le risorse intellettuali devono puntare a questo.  E’ evidente che in tante discipline non si può passare  alla fase successiva dei programmi senza avere affrontato la parte precedente.

Ogni scuola, classe per classe,  deve individuare le parti essenziali di ogni programma di studio e fare in modo che quelle parti essenziali siano patrimonio consolidato per gli studenti.  

 Uno sforzo enorme e complesso se si considera che anche nel terzo anno di Pandemia si possono presentare nuove interruzioni;  e se si considera che tanti studenti hanno concluso (con un esame formale)  il ciclo di studi nel corso di questi due anni.   (fr. z.)

post inserito il 28/04/2021

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