Evgenij
Evtushenko, il grande poeta russo, simbolo del disgelo post-staliniano, si è
spento il 1 aprile 2017. Aveva 84 anni, era da tempo malato e si è spento in
ospedale.
Arpa
elica lo ricorda qui riproponendo in lettura la drammatica poesia dedicata alla
fine dell’Unione Sovietica.
Arrivederci,
bandiera rossa
Arrivederci,
bandiera rossa-
dal Cremlino scivolata giù
dal Cremlino scivolata giù
non
come ti innalzasti,
agile,
lacera,
fiera,
sotto
il nostro esecrare
sul fumante reichstag,
sebbene pure allora
sebbene pure allora
intorno all’asta,
truffa si attuasse.
Arrivederci bandiera rossa...
Arrivederci bandiera rossa...
eri metà sorella,
metà nemica.
Eri in trincea speranza
Eri in trincea speranza
unanime d’Europa,
ma tu di rosso schermo
recingevi il GULAG
e
sciagurati tanti
in tuta da
carcerati.
Arrivederci, bandiera rossa.
Arrivederci, bandiera rossa.
Riposa tu,
distenditi.
E noi ricorderemo
E noi ricorderemo
quelli che dalle
tombe
più non si leveranno.
Gl’ingannati hai condotto
al massacro,
Gl’ingannati hai condotto
al massacro,
alla strage.
Ricorderanno anche te-
Ricorderanno anche te-
ingannata tu stessa.
Arrivederci, bandiera rossa.
Arrivederci, bandiera rossa.
Non ci
portasti bene.
Grondavi sangue
Grondavi sangue
e te
noi col
sangue togliamo.
Ecco perché adesso
Ecco perché adesso
lacrime non ci sono
da detergere,
così
brutalmente sferzasti,
con le
nappe scarlatte, le pupille.
Arrivederci, bandiera rossa...
Arrivederci, bandiera rossa...
il primo
passo verso la libertà
lo
compimmo d’impulso
sulla nostra
bandiera
e su
noi stessi,
nella lotta inaspriti.
Che non si calpesti di nuovo
Che non si calpesti di nuovo
"l’occhialuto"
Zivago.
Arrivederci bandiera rossa...
Da te disserra il pugno,
Arrivederci bandiera rossa...
Da te disserra il pugno,
che ti
serra di nuovo,
ancora minacciando
fratricidio,
quando
all’asta
si afferra la marmaglia
o la
gente affamata,
confusa dalla retorica.
Arrivederci, bandiera rossa...
Tu fluttui nei sogni,
Arrivederci, bandiera rossa...
Tu fluttui nei sogni,
rimasta
una striscia
nel russo tricolore.
Nelle
mani dell’azzurrità
e del biancore
forse
il colore rosso
del sangue sarà
liberato.
Arrivederci, bandiera rossa...
Arrivederci, bandiera rossa...
guarda, il nostro
tricolore,
che i
bari di bandiere
non barino con te!
Possibile anche per te
Possibile anche per te
sia lo stesso giudizio:
pallottole
proprie e altrui
ne hanno la seta
divorato?
Arrivederci, bandiera rossa...
sin dalla nostra infanzia
Arrivederci, bandiera rossa...
sin dalla nostra infanzia
noi
giocavamo ai "rossi"
e i
"bianchi" battevamo forte.
Noi,
nati nel paese
che più non c’è,
ma in quell’Atlantide
ma in quell’Atlantide
noi eravamo,
noi
amavamo.
Giace la nostra bandiera
Giace la nostra bandiera
nel gran bazar
d’Ismajlovo.
La "smerciano" per dollari,
La "smerciano" per dollari,
alla
meglio.
Non ho preso il Palazzo d’inverno.
Non ho assaltato il reichstag.
Non sono un "Kommunjak".
Ma guardo alla bandiera e piango.
Non ho preso il Palazzo d’inverno.
Non ho assaltato il reichstag.
Non sono un "Kommunjak".
Ma guardo alla bandiera e piango.
23 giugno 1992, Irkutsk
Traduzione di Evelina Pascucci - "Arrivederci, bandiera rossa - Poesie degli anni Novanta" Tascabili Economici Newton - 1995
post inserito il 02/04/2017
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