Secondo lei i social media
sono il nuovo oppio dei popoli? –
Il
fatto è che l’identità è passata dall’essere qualcosa con cui si nasce a
qualcosa da costruire: è necessario crearsi la propria comunità di riferimento.
Ma le comunità non sono un’invenzione, o appartieni loro o ne sei fuori. Ciò
che i social network possono creare è solo un surrogato.
La differenza tra una comunità e una rete è che a una comunità si appartiene, mentre una rete appartiene a voi. Se ne ha il controllo. Si possono aggiungere amici quando lo si desidera ed è possibile eliminarli allo stesso modo. Si tengono sott’occhio le persone con cui ci si vuole relazionare.
La differenza tra una comunità e una rete è che a una comunità si appartiene, mentre una rete appartiene a voi. Se ne ha il controllo. Si possono aggiungere amici quando lo si desidera ed è possibile eliminarli allo stesso modo. Si tengono sott’occhio le persone con cui ci si vuole relazionare.
Il
risultato è che tutto questo fa stare bene la gente, perché la solitudine,
l’abbandono, è la paura più grande che affligge la nostra epoca
individualistica. Ma è così facile aggiungere o rimuovere gli amici sui social
media che le persone dimenticano le regole del comportamento sociale,
necessarie quando si va per strada, al lavoro, o quando ci si trova
costretti ad instaurare una relazione empatica con le persone che ci stanno
attorno. Papa Francesco, che è un grande uomo, ha rilasciato la sua prima
intervista dopo essere stato eletto a Eugenio Scalfari, giornalista italiano
che è anche un ateo autoproclamato.
Era
un segno: il vero dialogo non è parlare con persone che credono nelle tue
stesse cose. I social media non ci insegnano a dialogare perché in
quel mondo è facile evitare le polemiche, quando lo si desidera. La maggior parte delle persone utilizza i social media non per
collegarsi e neppure per ampliare i propri orizzonti, ma, al contrario, per
rinchiudere sé stessi in una comfort-zone in cui gli unici suoni sono gli echi
della loro voce e le uniche cose che vedono sono i riflessi del proprio
volto. I social media sono molto utili e piacevoli, ma sono una trappola.
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