Il
Fidelio di Beethoven, messo
il scena alla Scala di Milano per il giorno di S. Ambrogio, è stato un
successo. Applausi scroscianti per
l’esecuzione del Maestro Daniel
Barenboim, per interpretazione dei cantanti lirici, e in particolare per l’ottima
interpretazione canora della protagonista Anja
Kampe. La scelta della regista, Deborah Warner, di ambientare il Fidelio in uno
scenario moderno non è stata una forzatura (come per altre opere fatte da altri
registi); era congeniale alla stessa opera di Beethoven. La lotta dell’amore contro il potere e la
tirannia, rappresentata nel Fidelio (tratta dall'opera letteraria di Jean Nicolas Bouilly - Leonore ou l'amour conjugal), la possiamo
ritrovare nella nostra contemporaneità con i suoi aspetti drammatici; in tanta parte del nostro mondo contemporaneo guerre e tirannie distruggono ogni giorno amori e famiglie. Il dramma del Fidelio si conclude con un lieto fine, trionfa l’amore sul tiranno, l’amore coniugale
di un uomo e una donna, trionfa con un finale travolgente, un inno alla gioia,
e nelle note finali sembra prefigurarsi la base di quello che sarà l’Inno alla
Gioia della Nona sinfonia. Beethoven,
autore di nove sinfonie, ci ha lasciato
questa sola opera lirica ma per la sua forza sinfonica e per l’intensità del
contenuto resta preziosa anche per la nostra modernità.
Oggi, 7/12/14 alla Scala si è rappresentato un dramma sul potere, ma anche fuori della Scala si è
rappresentato un altro dramma del potere: incidenti e feriti durante la
manifestazione che ha voluto rappresentare il malessere sociale che grava su
Milano e sull’Italia. (f.z.)
Immagine di repertorio – la Scala di
Milano
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