Streghe a Milano
Incontro che si è tenuto Domenica 17 Aprile 2016
Villa Pallavicini – via privata Antonio Meucci 3 Milano
Qui
di seguito alcune notizie storiche tratte dalla pagina facebook degli organizzatori dell’evento
Alla Milano magica, della caccia alle streghe e
dell'Inquisizione è dedicato
l'ultimo appuntamento del ciclo "Con religioso rispetto". Una pagina inedita su una grande città legata nell'immaginario collettivo alla razionalità e al progresso, ma che per lungo tempo vide il fondamentalismo avere la mano pesante sui dissidenti religiosi di tutte le classi, etichettati come eretici e indemoniati. Il ricordo di quei fatti può offrire anche oggi una dose di anticorpi contro l'intolleranza religiosa.
Alcuni luoghi di Milano, dopo avere ascoltato la relazione dello storico Paolo Portone e la lettura di documenti originali dell'Inquisizione, non sembreranno più come prima: in piazza Vetra furono messi al rogo suor Maifreda e compagni, al centro della più grande eresia femminile della storia del cristianesimo. All'Arcivescovado un frate con archibugio attentò alla vita del cardinale di ferro Carlo Borromeo, mentre nella torre adiacente la tortura produceva le grida di blasfemi ed eretici. Borromeo fu salvo per miracolo, si disse. Il frate Gerolamo Farina e i suoi tre complici, appartenenti all'ordine degli Umiliati, vennero bruciati vivi davanti alla chiesa di piazza Santo Stefano, a pochi passi dall'Università Statale.
Si parlerà di una Milano poco conosciuta, popolata di mezzane, fattucchiere, levatrici ed erbarie, donne esercitanti un carisma non riconosciuto dalle istituzioni di allora, eppure tenute in gran conto non solo dagli strati subalterni, ma anche dai ceti dominanti. Depositarie di antichissimi saperi e forse seguaci di culti ancestrali di fertilità, come Sibillia Laria e Pierina Bugati, condannate a morte nel 1390 con l'accusa di aver intrattenuto rapporti con il Diavolo. Le prime di una lunga serie di esecuzioni che continuarono per tre secoli, e che vedranno coinvolte principalmente donne, come Caterina de Medici, bruciata viva "alla Vetra" il 4 marzo del 1617. I roghi milanesi si conclusero nel 1641 in modo tragicamente grottesco quando, prima di essere bruciate, Anna Maria Pamolea e la sua serva Margherita furono condotte al patibolo per essere preventivamente impiccate. La corda predisposta si spezzò per entrambe, come testimonia, con tanto di nota sulla scarsa professionalità del boia, il Registro delle sentenze capitali della Confraternita di San Giovanni.
l'ultimo appuntamento del ciclo "Con religioso rispetto". Una pagina inedita su una grande città legata nell'immaginario collettivo alla razionalità e al progresso, ma che per lungo tempo vide il fondamentalismo avere la mano pesante sui dissidenti religiosi di tutte le classi, etichettati come eretici e indemoniati. Il ricordo di quei fatti può offrire anche oggi una dose di anticorpi contro l'intolleranza religiosa.
Alcuni luoghi di Milano, dopo avere ascoltato la relazione dello storico Paolo Portone e la lettura di documenti originali dell'Inquisizione, non sembreranno più come prima: in piazza Vetra furono messi al rogo suor Maifreda e compagni, al centro della più grande eresia femminile della storia del cristianesimo. All'Arcivescovado un frate con archibugio attentò alla vita del cardinale di ferro Carlo Borromeo, mentre nella torre adiacente la tortura produceva le grida di blasfemi ed eretici. Borromeo fu salvo per miracolo, si disse. Il frate Gerolamo Farina e i suoi tre complici, appartenenti all'ordine degli Umiliati, vennero bruciati vivi davanti alla chiesa di piazza Santo Stefano, a pochi passi dall'Università Statale.
Si parlerà di una Milano poco conosciuta, popolata di mezzane, fattucchiere, levatrici ed erbarie, donne esercitanti un carisma non riconosciuto dalle istituzioni di allora, eppure tenute in gran conto non solo dagli strati subalterni, ma anche dai ceti dominanti. Depositarie di antichissimi saperi e forse seguaci di culti ancestrali di fertilità, come Sibillia Laria e Pierina Bugati, condannate a morte nel 1390 con l'accusa di aver intrattenuto rapporti con il Diavolo. Le prime di una lunga serie di esecuzioni che continuarono per tre secoli, e che vedranno coinvolte principalmente donne, come Caterina de Medici, bruciata viva "alla Vetra" il 4 marzo del 1617. I roghi milanesi si conclusero nel 1641 in modo tragicamente grottesco quando, prima di essere bruciate, Anna Maria Pamolea e la sua serva Margherita furono condotte al patibolo per essere preventivamente impiccate. La corda predisposta si spezzò per entrambe, come testimonia, con tanto di nota sulla scarsa professionalità del boia, il Registro delle sentenze capitali della Confraternita di San Giovanni.
Altri documenti
reperibili in rete sull’argomento
http://www.url.it/donnestoria/testi/recensioni/marcacciolielena.htm
post inserito il 13/04/16
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