Subissati dalle notizie dei telegiornali, abbiamo scoperto che esiste l’Afghanistan; abbiamo scoperto anche, che ci stavano gli americani da quasi 20 anni con una loro missione democratica contro il terrorismo, e che appresso a tale missione c’eravamo anche noi italiani.
Gli americani,
dopo aver diretto militarmente tale missione per tanti anni, trovano
estremamente oneroso economicamente il loro impegno, dicono che il terrorismo
islamico (vecchia maniera) è stato
sconfitto, dicono che hanno vinto e decidono di ritirarsi. Nei fatti hanno
perso: non sono riusciti a far nascere in Afghanistan una Repubblica
democratica ispirata al modello americano.
La
decisione del ritiro nei fatti cominciò ad annunciarla Trump nell’agosto 2017,
e nel 2018 avviò nuove trattative con i Talebani che si conclusero il 29
febbraio 2020 con la firma di un accordo che prevedeva il ritiro completo delle
12 mila truppe americane ancora presenti sul territorio afghano entro il 1°
maggio 2021. In cambio, i talebani si impegnavano ad interrompere ogni
rapporto con gruppi terroristi, tra cui al-Qaida. Il nuovo presidente Biden ha
ereditato quegli accordi ed ha cercato di spostare al 31 agosto 2021 il
definitivo ritiro.
Fra pochi giorni è il 31
Agosto e l’Afghanistan è nel pieno di una crisi umanitaria di vasta portata;
vogliono partire insieme agli americani tutti quegli afgani che in tutti questi
anni si sono compromessi con la presenza militare americana e con i governi di
Kabul appoggiati dagli americani – la
paura di ritorsioni dei vincitori è enorme – e i vincitori vantano di una nomea
crudele – si tratta di decine di migliaia di persone – tanti sembrano essere
destinati all’abbandono e assistiamo a scene drammatiche dove le TV appena
riescono a descrivere qualche ritaglio.
Questo lo stato delle cose oggi: ??? ma perché gli americani e i
servizievoli italiani stavano là in Afghanistan???
Occorre riavvolgere il rullino della
Storia e portarci
all’11 Settembre del 2001.
Anche se sono passati tanti anni quel giorno è rimasto in tutta
la sua drammaticità: quattro aerei
di linea furono dirottati da 19 terroristi; due aerei furono fatti schiantare contro
le Torri Gemelle di New York. Gli USA
per la prima volta nella loro Storia subivano direttamente le conseguenze di un
disastro simile ad un bombardamento (2.977 morti e 6.000 feriti). I sospetti ricaddero quasi subito
sull'organizzazione terroristica di al-Qaida. E questa fu la versione
sostenuta dal governo USA e dal suo presidente George W. Bush, che intimò al governo afghano dei Talebani di collaborare alla
persecuzione dei responsabili e chiese la consegna del capo di al-Qaida, Osama bin Laden. Il rifiuto dei Talebani a collaborare porterà l’amministrazione Bush a dare l’avvio
il 7 Ottobre 2001 all’operazione Enduring
Freedom – libertà duratura - una vera e propria dichiarazione di guerra
ai Talebani concordata con altri paesi occidentali (l’Italia dal 18 Novembre
2001 si impegnò insieme agli USA).
Ma chi erano i
Talebani???
Occorre ancora una volta riavvolgere il rullino della Storia per un bel
po’ di anni. (proseguo con un appunto da Wikipedia)
Come in tanti paesi
del Medio oriente, agli inizi del
ventesimo secolo, l’Afghanistan è
pervaso da spinte verso la modernità contrastate da componenti che si
richiamavano alle tradizioni più retrive.
Con l'ascesa
al trono del re Amānullāh
Khān nel 1919 il
Paese aveva ripreso il controllo della propria politica estera, uscendo dalla
zona di influenza del Regno Unito. Il Re influenzato da altri paesi come la
Turchia all’epoca di Atatürk introdusse
diverse riforme intese alla modernizzazione del paese. Fu costretto ad abdicare
nel gennaio 1929 dopo che una insurrezione armata guidata da Habibullah
Kalakānī che prese Kabul
e si proclamò Emiro
dell’Afghanistan, si definì servitore della
religione del messaggero di Dio, eliminò le modernizzazioni, introdusse il burga per le donne. Il suo emirato durò
poco, e il 3 novembre 1929 venne fucilato dall'esercito del futuro re Mohammed
Nadir Shah che
riconquistò Kabul con l'aiuto delle tribù afghane provenienti da tutto il
Paese. Il Re
Nadir Shah, però abbandonò le riforme radicali del suo predecessore, a favore
di un percorso più cauto verso la modernità. Nel 1933 fu assassinato da uno studente di
Kabul.
Mohammed
Zahir Shah figlio
diciannovenne di Nadir Shah, gli succedette al trono e regnò fino al 1973.
Sotto il suo regno l'Afghanistan visse uno dei periodi più lunghi di stabilità.
Durante questo periodo l'Afghanistan rimase neutrale. Non partecipò alla
seconda guerra mondiale, né si allineò con i blocchi di potere durante la
Guerra fredda.
Mentre il Re
si trovava in Italia, il 17 luglio 1973 il cugino del Re ed ex Primo
Ministro, Mohammed
Daud Khan, organizzò un
golpe incruento e scrisse la parola fine sulla monarchia in Afghanistan.
Mohammed
Daud Khan diede vita alla prima
Repubblica afghana, ma
il suo Governo non durò molto. Infatti il Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan (PDPA), d'ispirazione marxista-leninista,
rovesciò il Governo di Mohammed Daud Khan il 27 aprile 1978 con un colpo di
Stato (la cosiddetta Rivoluzione
di Saur) e diede vita
alla Repubblica Democratica dell'Afghanistan governata dal leader del
partito,
Nur
Mohammad Taraki. Nei
mesi successivi al colpo di Stato, il governo avviò una serie di riforme: fece
distribuire le terre a 20.000 contadini, abrogò l'ushur (ovvero la
decima dovuta ai latifondisti dai braccianti) e bandì l'usura, regolò i prezzi
dei beni primari, statalizzò i servizi sociali garantendoli a tutti, diede il
riconoscimento al diritto di voto alle donne, legalizzò i sindacati, vietò i
matrimoni forzati e lo scambio di bambine a scopo economico, sostituì leggi
tradizionali e religiose con altre laiche, mise al bando i tribunali tribali e
rese pubblica a tutti l'istruzione, anche alle bambine che in precedenza non
potevano andare a scuola. Queste riforme si scontrarono fortemente con le
autorità religiose locali e tribali che si opposero alle politiche di Taraki.
Nel mese di
settembre 1979 Taraki venne assassinato, su ordine del suo Vice Primo
Ministro Hafizullah Amin,
il quale lo sostituì alla guida del Paese. L'URSS non si fidò di Amin,
sospettato di legami con la CIA, e decise di invadere il Paese, anche
a seguito di un aumento delle rivolte e del conseguente rischio di
destabilizzazione della zona. L'Armata rossa entrò a Kabul il 27 dicembre
1979 e mise al potere Babrak Karmal. La
guerra con i Mujaheddin, finanziati anche dagli Stati Uniti, fu
lunga e cruenta e terminò con l'abbandono del Paese da parte dei Sovietici nel
febbraio 1989.
Lo Stato
islamico dell'Afghanistan fu proclamato il 17 aprile 1992. Il fronte dei
Mujaheddin si dimostrò comunque molto frammentato e disunito e ciò consentì,
dal 1996 al 2001, la presa del potere da parte della fazione dei talebani, salvo che in alcuni territori settentrionali
controllati dall'Alleanza del Nord dei restanti mujahidin anti-talebani,
guidati dal comandante Ahmad Shah Massoud.
I Talebani proclamarono l'Emirato
islamico dell'Afghanistan e applicarono al Paese una versione estrema della shari'a e ogni deviazione dalla loro legge venne punita con
estrema ferocia. Emblematica fu la cattura dell'ultimo Presidente della
Repubblica Democratica afghana Mohammad Najibullah; venne catturato
presso gli uffici dell'ONU di Kabul, dove si era rifugiato, e
venne torturato, mutilato e trascinato con una jeep prima di essere giustiziato
con un colpo alla testa ed esposto nei pressi del palazzo dell'ONU. Altro
episodio che ha fatto clamore è stata la distruzione dei Buddha di Bamiyan nel 2001.
E siamo ritornati al 2001. Da questo appunto, tratto
da Wikipedia, emerge abbastanza evidente la lotta Storica in
Afghanistan (nel XX secolo) tra le
componenti che sostenevano la modernità e le contrarie componenti tradizionali; lotta spesso cruenta che in certi momenti
trovava un suo equilibrio di pace.
Il danno più rilevante è derivato
dall’intervento esterno di USA ed URSS, che ha determinato l’espandersi dei
conflitti in quel paese; ed alla fine
gli aiuti poderosi, in finanziamenti ed
armi, dati dagli USA alle componenti più tradizionaliste per l’abbattimento del
progressista Taraki portarono al rafforzamento della componente dei
Talebani. Talebani che, paradossalmente, vedevano come nemico l’Occidente e la sua modernità.
Oggi 2021 i Talebani, dopo anni di lotta contro le truppe USA ed
internazionali, si sono presentati come liberatori, rafforzati, ancora più
armati per le tanti armi abbandonate dagli USA.
Il Italia si parla stupidamente
se fare accordi con vincitori Talebani oppure
no; un dibattito ridicolo, visto
che gli accordi li hanno già stipulati gli USA.
I “grandi”: USA – RUSSIA - CINA ed EUROPA, debbono dare tra loro reciprochi e concreti
segnali di Pace e la Pace si diffonderà nel mondo, anche in Afghanistan. Il processo di modernizzazione e di rispetto
dei diritti umani avverrà per imitazione,
se quelli che li propongono sono i primi
a rispettarli. Pace nel Mondo, ne abbiamo solo uno di Mondo. (fr. z.)
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