Vaticano: finalmente dichiarata inammissibile la pena di morte


Vaticano: 2 agosto 2018,  viene pubblicata dalla stampa vaticana la variazione del Catechismo sulla pena di morte.
Con un “leggero” ritardo di circa 250 anni la Chiesa Cattolica arriva alla considerazione che la pena di morte è inammissibile .
Il Sommo Pontefice Francesco, nell’Udienza concessa in data 11 maggio 2018 al sottoscritto Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha approvato la seguente nuova redazione del n. 2267 del Catechismo della Chiesa Cattolica, disponendo che venga tradotta nelle diverse lingue e inserita in tutte le edizioni del suddetto Catechismo:
Pena di morte
2267. Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune.
Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi. Inoltre, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato. Infine, sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi.
Pertanto la Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che «la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona», e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo.
Il presente Rescritto sarà promulgato tramite pubblicazione su L’Osservatore Romano, entrando in vigore lo stesso giorno, e quindi pubblicato sugli Acta Apostolicae Sedis.

 Cesare Beccaria pubblicò per la prima volta il trattato “Dei delitti e delle pene” nel 1764 e nel mondo laico si aprì il dibattito per l’eliminazione della pena di morte; il primo Stato al mondo ad abolire legalmente la pena di morte fu il Granducato di Toscana il 30 novembre 1786 con l'emanazione del nuovo codice penale toscano (Riforma criminale toscana o Leopoldina, preparata dal giurista Pompeo Neri alcuni anni prima) firmato dal granduca Pietro Leopoldo (divenuto poi Leopoldo II).
 La chiesa Cattolica nonostante l’avanzare della coscienza laica, su tale problema,  ha continuato a mantenere la riserva della possibilità di condannare alla pena di morte; fino alla stessa riforma di Giovanni Paolo II nel Catechismo  era rimasta dizione possibilista dell’articolo 2267   
“L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.
Se, invece, i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana.
Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo « sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti ». 
Anche se con un ritardo di più di 250 sul dibattito laico e con un ritardo di 2000 anni rispetto al Vangelo, finalmente il Vaticano è approdato ad una chiara condanna della pena di morte come strumento di giustizia, meglio così. (fr. z.)

Post inserito il 02/08/2018
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3 commenti:

  1. La Chiesa arriva sempre troppo tardi a decidere una linea di condotta in armonia col vangelo. La sua troppa prudenza sconfina spesso con l'ignavia e mi chiedo quando ne avremo una coraggiosa.
    Ciao.

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    1. La Chiesa cattolica è voluta essere secolare al posto di essere evangelica, e la secolarità ha determinato una Chiesa medievale nel Medio evo e una chiesa Rinascimentale che seppe ospitare i grandi artisti del rinascimento. La strada verso una Chiesa evangelica sembra ancora da percorrere.

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