UNA POESIA IN DONO
Da: “I POETI DELL’ARIETE NEWS” n° 126 dicembre 2016
Lo sapevate che c’è il giorno del dono? Capisco che
non è una novità, ormai c’è una giornata per tutto: c’è anche la giornata del
gatto nero! Non è una battuta, è stata celebrata il 17 novembre, chissà cosa
diranno i gatti grigi … Ironia a parte, torniamo al giorno del dono: è stato
istituito da poco, la prima giornata è stata il 4 ottobre 2015. La data del 4
ottobre non è casuale, infatti nello stesso giorno si celebra la festa di San
Francesco d'Assisi patrono d'Italia, già giornata della pace, della fraternità
e del dialogo tra culture e religioni diverse. La Giornata è stata istituita
per dare visibilità all’idea del dono e si propone di sensibilizzare il singolo
alla filantropia collettiva, incoraggiandolo a restituire alla comunità un po’
del bene che ha ricevuto. Lo slogan dice: “donare è molto di più che un
semplice dare”.
Le modalità per donare sono infinite, dalla donazione tout court, al volontariato, a un atto di sensibilizzazione verso i più deboli e i più bisognosi. L'obiettivo non è quello di istituzionalizzare la generosità, ma quello di costruire una cultura condivisa del dono, strumento prezioso per uscire dalla crisi economica, di senso e di valori. Donare qualcosa agli altri aumenta il sentimento di amicizia tra le persone, rafforza i valori primari della libertà e della solidarietà. Anche se la giornata canonica è passata da qualche mese, nell’avvicinarsi del Natale, mi fa piacere rammentarla. È risaputo che per la maggior parte della gente i regali di Natale, più che una gioia (forse solo per i bambini), sono diventati la preoccupazione principale, quasi un incubo. Nella odierna società consumistica, oltre che edonista ed egocentrica, il dono, che dovrebbe essere atto genuino e liberatorio, è stato stravolto in regali di convenienza, che non sono altro che merce di scambio, quasi transazione economica. E invece il vero valore del dono, l’idea di base è che sia un atto consapevole fatto con il cuore e al di là della reciprocità.
La
tradizione del dono ha radici antiche, dice Marco Valerio Marziale (38-104): “i
regali fatti agli amici non sono preda del fato: avrai soltanto le ricchezze
che hai donato”. La cosa bella in questo detto è che la ricchezza che ti viene
restituita è la gioia che hai provato nel donare! Sostiene il sociologo
francese Marcel Mauss (1872-1950), nel suo famoso Saggio sul Dono, che lo
scambio dei beni, anche se di valore intrinseco non fondamentale, è uno dei
modi più comuni e universali per creare relazioni umane perché ciò che si
regala non è cosa inerte ma contiene qualcosa del donatore! E secondo i Maori,
attraverso le cose donate si stabilisce un legame di anime, perché la cosa
stessa ha un’anima, donde deriva che regalare qualcosa a qualcuno equivale a
regalare qualcosa di se stessi. Alla luce di queste autorevoli citazioni, noi
poeti siamo in una posizione privilegiata: a noi basta regalare una poesia!
Donare una poesia è la cosa più bella e significativa che si possa fare,
infatti equivale donare qualcosa della nostra essenza spirituale, della nostra
anima. È vero che solo le persone più sensibili possono percepire e cogliere
l’emozione che può dare ricevere in dono una poesia, ma coinvolgere anime
sensibili può diventare la nuova frontiera della poesia. La poesia, così pregna
di emozioni e fermenti culturale, può dare un contributo importante
all’arricchimento individuale e sociale. Regalare poesie diventa un gesto significativo
e sincero per augurare amore e pace: lo spirito vero del Natale. Allora il mio
Augurio è che possiate ricevere e donare tante, tante Poesie!Le modalità per donare sono infinite, dalla donazione tout court, al volontariato, a un atto di sensibilizzazione verso i più deboli e i più bisognosi. L'obiettivo non è quello di istituzionalizzare la generosità, ma quello di costruire una cultura condivisa del dono, strumento prezioso per uscire dalla crisi economica, di senso e di valori. Donare qualcosa agli altri aumenta il sentimento di amicizia tra le persone, rafforza i valori primari della libertà e della solidarietà. Anche se la giornata canonica è passata da qualche mese, nell’avvicinarsi del Natale, mi fa piacere rammentarla. È risaputo che per la maggior parte della gente i regali di Natale, più che una gioia (forse solo per i bambini), sono diventati la preoccupazione principale, quasi un incubo. Nella odierna società consumistica, oltre che edonista ed egocentrica, il dono, che dovrebbe essere atto genuino e liberatorio, è stato stravolto in regali di convenienza, che non sono altro che merce di scambio, quasi transazione economica. E invece il vero valore del dono, l’idea di base è che sia un atto consapevole fatto con il cuore e al di là della reciprocità.
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IMMAGINE - il dono musicale di una giovane flautista fatto ai Poeti dell'Ariete nel corso dell'Incontro tenuto al Caffè del Foro di Milano il 14 dicembre 2016
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