Vittorio Sermonti, morto questa mattina a 87
anni, aveva incontrato Dante Alighieri molto presto, portandolo con sé come un
destino.
Sermonti individua presto le potenzialità della
relazione tra scrittura e parlato; la necessità di trovare una strada per far
rivivere i classici attraverso la voce.
Pubblica romanzi: “La bambina Europa” (Sansoni, 1954), “Giorni travestiti da giorni” (Feltrinelli, 1960); “Novella storica su come Pierrot Badini sparasse le sue ultime cartucce” (Garzanti, 1968). Dall’esperienza di vita a Praga, ricaverà “Il tempo fra cane e lupo” (Bompiani, 1980). Si dedica all’insegnamento: al Liceo Tasso di Roma è professore di latino e italiano, a metà degli anni Sessanta. Entra poi nel mondo del teatro: dopo aver insegnato tecnica del verso teatrale all’Accademia Nazionale d’arte drammatica, dirige il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, dal 1975 al 1979. Collabora a vari giornali: dall’Unità al Corriere della sera.
Pubblica romanzi: “La bambina Europa” (Sansoni, 1954), “Giorni travestiti da giorni” (Feltrinelli, 1960); “Novella storica su come Pierrot Badini sparasse le sue ultime cartucce” (Garzanti, 1968). Dall’esperienza di vita a Praga, ricaverà “Il tempo fra cane e lupo” (Bompiani, 1980). Si dedica all’insegnamento: al Liceo Tasso di Roma è professore di latino e italiano, a metà degli anni Sessanta. Entra poi nel mondo del teatro: dopo aver insegnato tecnica del verso teatrale all’Accademia Nazionale d’arte drammatica, dirige il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, dal 1975 al 1979. Collabora a vari giornali: dall’Unità al Corriere della sera.
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