Una poesia di Giandiego Marigo
– Arpa eolica ringrazia l’autore per il permesso di pubblicazione in questo
bolg.
Nel Miglior mondo di cui voi ci parlate
il vostro “IO” fa la guerra e poi combatte
avido com’è per il potere e per
l’affermazione
Voi che narrate l’inganno d’un amor che non
vivete.
In quel che noi vediamo all’orizzonte … e
dietro
L’io si dissolve in Noi
cercando l’anima ed ottenendo il cuore
cercando l’Uno… e il tutto.
In questo mondo fatto di competizione
fondato su sterminio ed abbandono
degli ultimi … degli altri … dei diversi
Di terra rubata e proprietà arbitrarie.
Noi crediamo nel cerchio e il femminile
Nella condivisione e la terra di tutti
Nel bene comune.
Quello che voi sfruttate e che vendete noi lo
condividiamo
Come potremo sederci allo stesso tavolo?
Senza temere per noi e per il poco che ci
lascereste da mangiare?
Senza che pretendiate ucciderci per questo
o perchè siamo troppi
o sol perché vivendo noi occupiamo spazio?
Voi che per abitudine Alzate/alzaste l’ascia
piantate/piantaste paletti … urlando “Questo
è mio!”
Voi che così funestate tanti dei nostri anni
con questa vostra storia e con la sua canzone
scacciando chi la terra l’abitava … per
dichiararla vostra
a termini di legge
Scavandola e rubando i suoi tesori … come
v’appartenesse veramente
quasi non fossero un dono fatto
a tutti noi
Voi che chiamate questo Civiltà e Progresso.
Di nostro noi crediamo nello spirito
e diamo un altro senso alle parole
Noi confidiamo nell’ unità col tutto
Crediamo in quello ch’è circolare e
orizzontale
Noi che la ringraziamo
Madre Terra per quel che ci ha donato e che
ci dona
esaltando quel che dell’uomo è nobiltà …
altruismo.
Quello ch’è solidale e condiviso
Noi che crediamo giusto d’essere, appunto,
NOI!
Come potremo condividere il cammino
se il vostro fine è quel d’eliminarci … per
farvi posto
Noi che crediamo d’essere parte e non padroni
Noi che pendemmo dalle funeste corde dei
vostri linciaggi
donne … diversi …rossi, gialli e neri …
eretici e pezzenti
Noi che popolammo i vostri roghi
Giandiego Marigo la sua
pagina su Arpa eolica
http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/marigo-giandiego.html
il suo blog
immagine – tramonto d'inverno – foto da Brusa – Rosa Bruno
Questa invettiva ha qualcosa di speciale. E' aspra, ma guarda da lontano, senza rabbia, quasi pacata, senza faziosità, pur dipingendo due diverse visioni di vita che si fronteggiano su sponde opposte e contrarie.
RispondiEliminaPer me è impossibile NON essere d'accordo con G. Marigo è un'analisi pacata e vera perché sentita e sofferta. Sin da bambino ho notato le ingiustizie della "Giustizia" e la "lotta " contro i poveri... destinati ad esserlo perché onesti. "E' l'io che ci frega"
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