Caro Francesco
Il tema dei Poeti dell'Ariete del 15
ottobre era LA VALIGIA DEI SOGNI
Con il mio intervento ho affrontato
diversi temi tra cui
l'INVIDIA, SENTIMENTO SCHIFOSO COME LA LEBBRA.
Gradirei aprire un dibattito su Arpa
eolica
Calogero Di Giuseppe
(C’era una volta la satira, senza parolacce).
In
quel tempo la valigia era di cartone… e le signore ancora non si plastificavano
il viso! Neanche i loro mariti. In quel tempo… si depilavano solo le pecore. I
sogni si mettevano ancora nel cassetto. In quel tempo, circa mille anni fa… (1)
la mia valigia era di paglia e conteneva sogni e “pietre preziose” di qualsiasi
tipo. Nel cuore brillavano come diamanti. L’onestà era come la cometa che
indicava la via ai Re Maggi. L’Amicizia era un caldo nido nel quale non si
covavano rancori, né altri sentimenti che offuscano le “Creature di Dio”. La Famiglia
era un paradiso terrestre. In quel tempo c’erano Caino e Giuda… come adesso… ma
pochi esemplari per essere additati. Gradatamente la mia valigia di paglia
divenne… mongolfiera… Immensa…
Grandiosa! Volò verso le mete più belle: nell’ingenuo desiderio di una
vita “migliore”. Sognai di diventare
compositore come Verdi, invece, a 10 anni, divenni primo corno in mi bemolle
nel corpo bandistico di Mussomeli. Sognai canzonette e divenni “paroliere “,
scalpellino e muratore. Volevo esser colto e sono ignorante. Avevo la quinta
elementare… ora ho le medie “alimentari”. Se sbaglio i congiuntivi non è
soltanto per ignoranza… ma per imitare i dotti, colleghi giornalisti e colti
professori. Sognai un posto fisso e lo ottenni: dritto e fiero, non genuflesso.
Lavorando… lavorando… mi son fatto una
famiglia senza alcun parapiglia. Volevo la Pace e nel mio cure c’è! Volevo l’Onestà e nel mio essere c’è! Volevo
l’Amore e ne ho più di quel che merito! ...
Amavo tutte le Arti e l’amo ancora. La valigia dei sogni non è svanita…
mi seguirà tutta la vita… In quel tempo persino la Mafia era “onesta”. In quel
tempo si mangiava poco… ora si mangia niente. In quel tempo c’era il Re ora ci
sono logge che affamano Te. In quel tempo c’erano i partiti di destra e di
sinistra: ora sono “sinistri “a Destra e a Manca. La Poesia salva vita? A me
l’ha salvata: forse perché avevo le ali, (e mi sono rimaste) da quando da angioletto
recitavo poesiole nelle feste matrimoniali. Anche se non son Poeta me la salva
ancora… perché ascolto altri recitare … con
loro mi ossigeno l’anima e il corpo. Presenzialista o no io son felice
ohibò... Come scandì Totò!
1)
Io sono immortale … finché morrò
L’INVIDIA
Se
l’invidia fosse rogna saremmo tutti rognosi, (detto popolare).
Malattia curabile soltanto dalla vera? ... dalla
vera? … dalla vera? … Poesiaaaaaaaa…
Il
più sicuro indizio di esser nati con grandi qualità è l’esser nati senza invidia.
Rochefoucauld,
(Scrittore francese. 1613-1680)
……………………………….
Dall’invidia
si diventa strabici. A P Ceco (Scrittore russo- 18601904)
……………………………...
L’Invidia
è così magra e pallida perché morde e non mangia. F.G Quevedo Y Vilegas,
Scrittore
spagnolo, 1580-1645)
……………………………
La
Poesia di un Poeta con l’anima scura non fa mai luce a nessuno! (Pensieri)
Calogero
Di Giuseppe, (Quasi poeta - 1938- immortale, finché vivrà)
Immagine - L'Invidia -
affresco (120x55 cm) di Giotto, databile al 1306 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova.
Caro
Calogero,
temo che
non ci saranno tanti interventi nel dibattito che tu proponi. Qui da Arpa
eolica passano in pochi. Si parla tanto nel nostro paese e in realtà non si
parla, si sgomita per parlare nei posti dove c’è pubblico e riscontro d’interesse.
Quindi spesso non è parlare ma recitare una parte per rappresentare se stessi.
Parlare richiede come primo elemento l’ascolto, e penso che sia una rarità.
Riguardo all’invidia se non si traduce in
cattiveria non provoca gravi danni, se non si sposa alla cattiveria è un
sentimento che provoca danno a chi lo prova. Per superarla suggerisco di
guardare le stelle e ci si vede così piccoli nell’universo.
Vorrei puntualizzare però su un modo di
intendere l’invidia. Ho sentito dire spesso dai ricchi che i poveri sono
invidiosi. E si sono demonizzate spesso le lotte sociali come se fossero frutto
dell’invidia. Direi che se un povero desidera diventare ricco possiamo dire che
trattasi di invidia, ma se il povero lotta per una più equa distribuzione dei
beni esistenti nella terra trattasi di desiderio di giustizia.
Terreno
più arduo è quello dell’invidia nell’arte e nella poesia ma si può trovare uno
spunto: se l’artista sconosciuto invidia
la fama e gli onori dell’artista famoso, possiamo dire che trattasi di invidia;
ma se l’artista sconosciuto chiede un
ascolto possiamo dire che è un uomo, ed è già prezioso nell’essere un uomo e va
in qualche modo ascoltato. ciao Francesco Zaffuto
Il dibattito
prosegue nei commenti … se ci saranno ….
Leggo e provo un leggero senso di sorridente invidia per questo colloquio fra due persone che si stimano e sanno parlarsi con tanta cordialità.
RispondiEliminaInvidio Calogero che è capace di mantenere viva la forza dei sogni e l'entusiasmo.
Invidio Francesco che sa trattare argomenti forti con costanza, capacità e pacatezza.
La mia è invidia buona, se così posso dire, è qualcosa che non fa male e spesso mi ha permesso di scoprire forze che non sapevo di avere. L'invidia può essere quindi una spinta, uno sprone a emulare o, più spesso, a migliorarmi solamente.
Un saluto a lor signori e grazie.
Grazie Sari,
Eliminariesci a colmare quella solitudine che spesso impera nel web
Cara Sari... la tua non è invidia ma desiderio inconscio di emulazione... che è sentimento di umiltà per migliorare se stessi e forse anche gli altri. Grazie infinite...Calogero.
RispondiEliminaSono arrivata tardi. Il mio pensiero è quello espresso già da Sari. Identico.
RispondiEliminaE vorrei aggiungere che non importa se al dibattito parteciperanno in pochi. La cosa più bella è questo desiderio che è giovane, estremamente giovane, di scambi di pensiero utilizzando uno strumento altrettanto giovane, ma così spesso indegnamente utilizzato per insulti o peggio per sproloqui stupidi e senza senso.
Sono felice di questa rivalutazione del web e se ci sarà un seguito, parteciperò con grande entusiasmo.
cara Ambra,
Eliminaeffettivamente nel web ci sono o complimenti o insulti, è rarissima la dialettica tra posizioni differenti. Forse sarà necessario anche un dibattito a proposito del dibattito che manca sul web. ciao
In realtà sarebbe un tema molto interessante o meglio sarebbe interessante capire le ragioni di questa mancanza. Ma, a pensarci bene, non è lo specchio della vita reale?
EliminaSono andata a cercare l'esatto significato della parola accorgendomi, una volta di più, che nella parlata comune si usano spesso termini in modo improprio. Ed anch'io l'ho fatto.
RispondiEliminaL'invidia, che sia buona o cattiva, è per definizione un sentimento negativo e doloroso, nel primo caso si desidera il male di chi s'invidia, nel secondo il male è nel tarlo che rode e viene definito lacerante.
Il sentimento che avevo descritto più sopra, e che Calogero ha chiamato emulazione, non ha questa connotazione, non la sento in questo modo, e quindi credo occorra cercare un nuovo termine per descriverlo. Oppure anche voi credete che alla base dell'emulazione ci sia una spinta di inconsapevole malevolenza?
Ciao Sari. Ci siamo incrociate qui e ho sentito il bisogno di "rassicurarti", nel senso che le parole che hai usato parlando di invidia non possono assolutamente nascondere della malevolenza. E poi anch'io sono andata a fare dei controlli. La Treccani dà un ulteriore significato alla parola invidia e cita, come sinonimo, benevolenza, ammirazione, ecc.
EliminaTi riporto quanto ho trovato sull'Enciclopedia Treccani.
!invidia /in'vidja/ s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus "invido, mal disposto"]. - 1. a. [sentimento spiacevole e acrimonioso verso chi possiede un bene o una qualità che si vorrebbero per sé, spec. con la prep. di: avere i. di qualcuno] ≈ ‖ gelosia, rivalità (verso). b. (estens.) [con sign. generico, sentimento di malanimo] ≈ acrimonia, astio, bile, livore, malanimo, malevolenza, rabbia, risentimento, stizza. ↔ benevolenza. 2. (estens.) [con sign. attenuato, il desiderare un bene simile a quello che altri godono, ma senza astio: hai un curriculum degno di i.] ≈ apprezzamento, considerazione, rispetto. ↑ ammirazione. ↔ disprezzo, odio. ↓ disinteresse, indifferenza.".
Grazie per la premura... la mia non era ansia personale ma curiosità. Mio padre diceva d'essere stato fortunato nella vita perchè non aveva avuto successo e quindi non era stato tentato... io, parafrasandolo, dico d'avere avuto fortuna perchè il troppo da fare non mi ha dato l'occasione di provare i tormenti dell'invidia.
EliminaCiao :)
Carissime Sari e Ambra e carissimo Calogero. Possiamo ricorrere a quello che dicono i dizionari, e possiamo ricorrere a qualche riflessione sull’invidia fatta in letteratura. L’opera teatrale che ha messo al centro l’invidia come dramma è quella di Puskin “Mozart e Salieri” (opera diventata famosa con il film Amadeus). Puskin ipotizza un Salieri tormentato dall’invidia per la genialità che Dio ha conferito a Mozart. Non c’è alcuna prova di una invidia di Salieri (che godeva ai suoi tempi di fama e riconoscimenti), ma Puskin per realizzare il suo dramma si basa su un fatto: la stessa genialità di Mozart, e che quella genialità potesse suscitare in ogni musicista dell’epoca due sentimenti, ammirazione e invidia. L’invidia potrebbe essere congiunta con l’ammirazione ma si basa soprattutto su una particolare lacerante domanda: “perché io no?”. L’invidia può essere tenuta a bada e portare anche a emulare e a migliorarsi oppure tale sentimento può travalicare fino ad estreme conseguenze, la descrizione biblica di Abele e Caino ne è un esempio. L’invidia può scatenare la cattiveria, ma la cattiveria è qualcosa di molto più grave, un godere del male, un non vedere un altro oltre se stesso. Giusto per un relax vi passo il link di un breve video del film Amadeus
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=-ciFTP_KRy4
Ora dirò una sciocchezza. Quando vidi a suo tempo Amadeus, la mia simpatia andò a Salieri più che a Mozart. Stava così male quel povero Salieri davanti a quell'impudente di Mozart, che non potevo che essere dalla sua parte.
Eliminameriti e demeriti vanno al regista, Salieri e Mozart forse erano ben diversi
EliminaIl fattaccio fra Caino e Abele avvenne per gelosia, (non ho mai capito come l'Onnipotente abbia potuto preferire uno a scapito dell'altro) che potrebbe essere il motore dell'invidia così come la rivalità. Credo però che il discorso si potrebbe allargare troppo.
RispondiEliminacerto il discorso si allarga e si complica, l'uomo è un coacervo di contraddittori sentimenti, ma penso che sia il salto verso la cattiveria la cosa più diabolica. Iago, un altro personaggio emblematico della letteratura, è invidioso, geloso, rivale, ma alla fine sceglie la potenza di fare l'altrui male. Se chi prova un iniziale sentimento di invidia poi guarda alla complessità dell'universo e a se stesso dentro questa complessità può trovare anche la strada di avere cura degli altri.
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RispondiEliminaCarissime amiche e carissimi amici... non immaginavo che
RispondiElimina(C’era una volta la satira, senza parolacce).IO MI CONFESSO
avrebbe avuto tanto successo. Il testo è stato letto da me in un incontro letterario
dal tema LA VALIGIA DEI SOGNI. Ho pensato di "confessarmi pubblicamente".
e trattare L'INVIDIA che è peggio della Rogna e indegna di un vero Poeta.
Grazie Francesco ci è andata bene. Un abbraccio a te e a chi ci legge. Ciao calogero