PARAPENDIO
a Val Cava
Poesia di Melo La Licata
Arpa eolica ringrazia l’autore per il permesso di pubblicazione
Una spinta di vento da ali alle vele fruscianti
e il corpo si proietta nell’aria.
Un falco ci osserva, prova termiche per noi
volteggia, ci indica la via.
Noi tutti, in fila,
barche multicolori rovesciate,
ne imitiamo le evoluzioni galleggiando nell’aria.
Giriamo e rigiriamo
con un sussulto le perdiamo e ci torniamo
risalendo una vite materiale e invisibile
mentre sopra
l’arco di cielo svanisce o forse si allontana…
così saliamo… Giriamo e rigiriamo
mentre esso sfugge;
poi improvvisamente lo buchiamo
per scoprirne la volta evanescente…
l’orizzonte curvo,
le nebbie azzurrine dal piano all’alpe;
montagne, fiumi e valli,
una palla di fuoco… incandescente,
i rumori della vita lontana e i voli…
diversi come pagine di vita.
Occorre sempre scendere
per risalire e si gira e si rigira
ruota di preghiera tibetana fino
a trovare il mantra e le cose perdute.
Alleggerito nel corpo e senza zavorre d’anima
solitario e silenzioso
come un falcone in cerca.
post inserito il 13/11/2021

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RispondiEliminaLa notizia della tua partenza mi ha colto di sorpresa.
EliminaQui rimane tanto di te e dovremo farcelo bastare.
Buon viaggio Francesco Zaffuto che sei rinato a pochi giorni dal nostro Natale.
Grazie.